Indoor: Kassel 1972 – Documenta 5 attraverso gli occhi di Elisabetta Catalano | 26 luglio – 30 settembre 2021





Kassel 72 - mario-merz

La Galleria Paola Verrengia propone il progetto della mostra monografica dedicata alla fotografa Elisabetta Catalano (1941-2015).

Il titolo Documenta 5 attraverso gli occhi di Elisabetta Catalano nasce dal ritrovamento nell’Archivio Elisabetta Catalano (con cui la Galleria ha da tempo un’intensa collaborazione) di un prezioso gruppo di foto, in gran parte inedite. La proposta è quella di un viaggio (guidato anche attraverso l’allestimento) all’interno di una delle più celebri e significative edizioni della rassegna internazionale Documenta, realizzato attraverso gli occhi acuti e sensibili di una grande fotografa che lavorava con accanito perfezionismo.

Nel 1972 Elisabetta Catalano compie un viaggio a Kassel per la mitica edizione diretta da Harald Szeemann, Documenta V, che ha segnato un momento chiave degli anni Settanta. La manifestazione si svolse dal 30 giugno all’8 ottobre e ha occupato i due spazi storici della Galleria Nuova e del Museo Fridericianum, ma un ciclo di attività venne programmato anche nel piazzale antistante al Fridericianum.

Attraverso un’attenta selezione delle foto proposte nel progetto espositivo si tenta di ricostruire il clima vitale e denso di energia che ha caratterizzato quella famosa edizione di Documenta. Un ricco nucleo di fotografie presenta le opere di Mario Merz (la spettacolare installazione nella tromba dello scalone con l’Igloo Fibonacci, 1971 e Accelerazione=sogno. Numeri di Fibonacci al neon e motocicletta fantasma, 1972) e le intense performance di Jannis Kounellis (la ballerina davanti al quadro con lo spartito musicale che sembra includerla) e di Vettor Pisani (il corpo nudo della sorella a Lo scorrevole, macchina celibe che mima il Grande Vetro di Duchamp), Ben Vautier, scultura vivente tra le sue scritte e la scena bellica dell’artista tedesco HA Schult.

Ma Elisabetta Catalano ha fotografato anche le opere degli iperrealisti americani Duane Hanson e John De Andrea (presenti nella mostra curata da Amman) come se si fosse trattato di vere e proprie perfomance. Una specifica sezione di Documenta V è dedicata ad Autorappresentazione/Performance /Informazione, sono infatti gli anni dell’affermazione della performance e la Catalano “riesce a restituire particolare iconicità all’effimera processualità della performance”. (Laura Cherubini)

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