Un frammento dilatato del tempo | Gioacchino Pontrelli





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Gioacchino Pontrelli

Un frammento dilatato del tempo

a cura di Antonello Tolve 

13 maggio – 30 giugno 2023

Inaugurazione: Sabato 13 maggio 2023 ore 18:30

La Galleria Paola Verrengia presenta la prima mostra personale a Salerno dell’artista Gioacchino Pontrelli, dal titolo Un frammento dilatato del tempo, a cura di Antonello Tolve.

Pontrelli, nato a Salerno nel 1966, si è formato all’Accademia di Belle Arti di Roma dove attualmente vive e lavora e dopo una lunga pausa ritorna in un luogo a lui familiare, in cui riaffiorano memorie e nostalgie.

La scelta del titolo della personale si riferisce alla costruzione dello spazio narrativo in cui “ogni frammento genera una moltitudine di altri frammenti” (C. Casorati), predisponendoci ad un viaggio senza inizio né fine in cui nello spazio della tela ci sono innumerevoli livelli di interpretazione. L’immaginario che emerge da questo progetto artistico mescola quindi vita privata, ricordi personali e collettivi, ma è nella pittura che Pontrelli ha trovato “la stanza tutta per sé” (Claudio Libero Pisano).

Consapevole di muoversi in “un’ampia cassa di contenuti autobiografici” l’artista propone un ciclo di lavori in cui è netta la volontà di non scegliere tra astrazione e figurazione e dove il suo rapporto con la pittura gli consente di gestire “la superficie come una pagina che diventa teatro di ombre e sembianze” e dove “ogni tela è sede d’incontro tra cose, sfumature, figure, fiori a cui è rimossa per sempre la caducità” (A. Tolve).

Il progetto espositivo allestito in Galleria propone una serie di opere realizzate tra il 2010 e il 2023 in cui il fil rouge è l’uso del colore con il quale realizza “atmosfere fluide, nobili e mobili, che trasportano in un mondo variegato e memorabile”. Tra i dipinti esposti si segnalano il metafisico Vetro liquido del 2010 o anche il prezioso Fiori rotti n. 10 del 2021, nonché Noi o La cattiva strada del 2019 in cui emergono oggetti silenziosi che popolano lo studio dell’artista “sotto i flussi di una pittura pontificale e penetrante, sempre attenta a oscillare tra astrazione moderata e preziosa figuratività” (A. Tolve). In Pontrelli coesistono tradizioni lontane tra loro, dove molti sono i linguaggi in campo, ma per tutti Tolve parla di «sapore barocco» o di vivace e fluida policromia. Il suo rapporto con la pittura è personale, psicologico e onirico, mentre il colore è l’elemento unico al quale sono affidate le chiavi della narrazione.

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